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Un sito sulla Dipendenza Affettiva
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Love Addiction
Albert Einstein
Di cosa parliamo...
Qui parliamo dell'amore che fa soffrire,
dell'amore che non e' amore ma Dipendenza,
dipendenza da un altro essere umano, Dipendenza Affettiva.
Che cos'è:
La Dipendenza Affettiva è un'ossessione per una persona che ci ostiniamo a chiamare Amore, per cui siamo disposti a sopportare indicibili sofferenze, pur di non perdere l'oggetto della nostra ossessione, fino ad arrivare addirittura alla morte.
E' misurare il nostro amore dalla profondita' della sofferenza che ci provoca.
Robin Norwood "Donne che amano troppo"
Ho scritto parole che meritavo io e ricevuto silenzi che meritavano loro.
Anonimo dal web
Il nostro Fourm
Dipendenza Affettiva, che cos’è
La Dipendenza Affettiva e’ un ‘ossessione per una persona che ci ostiniamo a chiamare Amore e per cui siamo disposti a sopportare indicibili sofferenze, pur di non perdere l’oggetto della nostra ossessione, fino ad arrivare addirittura alla morte.
La Dipendenza Affettiva e’ una condizione di sofferenza, psichica, fisica e spirituale.
E’ stata ricompresa dal Manuale Statistico Diagnostico 5 tra le “New Addictions”, Nuove Dipendenze, accanto a: ludopatia, shopping compulsivo, dipendenza da internet, dipendenza dal sesso, dipendenza dal lavoro, etc...
A differenza di alcolismo e tossicodipendenza, in cui la dipendenza e’ da una sostanza, le Nuove Dipendenze hanno per oggetto un comportamento e sono in certo modo socialmente tollerate.
Ogni dipendenza ha in comune una cosa : il senso doloroso del Vuoto ed un dolore non superato di fondo (trauma).
La dipendenza si dimostra funzionale a:
· Gestire il senso di noia
· Provare piacere/benessere
· Fuggire da dolore e sofferenza
I mezzi con cui si tenta di ottenere questo sono: ubriacarsi, drogarsi, spendere, giocare d’azzardo, usare internet, usare il sesso, usare il lavoro...
Nella Dipendenza Affettiva invece:
· Il Fantasticare sull’amato, che diviene Ossessione, attenua il dolore e nutre il sentimento della Speranza per il futuro
· L’Attaccamento all’amato permette di tollerare la paura dell’abbandono.
L’avvento di Internet ha inasprito la malattia perche’ ha reso il contatto e l’immediatezza veri e propri strumenti di tortura (inflitta e subìta) per un dipendente affettivo.
Le persone coinvolte in questo disagio, che non possiamo esitare a chiamare malattia, soffrono di bassa autostima e conoscono poco o nulla se stesse, le loro esperienze passate hanno determinato questo deficit, questo vuoto che le rende estremamente vulnerabili.
Le radici di un tale comportamento sono nel passato , nella nostra infanzia, negli stili di attaccamento che abbiamo avuto verso le figure primarie di accudimento, principalmente i genitori e le altre figure familiari.
Per Howard Halpern , autore di “Come rompere la tua dipendenza da una persona” 1982, best seller in America negli anni ’80, il trauma risiederebbe nel rapporto con la madre.
La prima fase magica di innamoramento tra mamma e figlio/a nei primi mesi di vita, se interrotta bruscamente, in modo non armonico, potrebbe dare origine al fenomeno del “Cuore Affamato”, un cuore alla continua ricerca del perduto amore/benessere/onnipotenza/completezza ed eternamente insoddisfatto, bisognoso di conferme, nutrimento affettivo, in una parola Amore.
Diversamente, per Robin Norwood, autrice di “Donne che amano troppo” 1982, anch’esso best seller, la realta’ del “Cuore affamato” deriverebbe dal vissuto familiare traumatico, avvenuto in famiglie disturbate, disfunzionali, in cui violenza, abuso, alcolismo, tossicodipendenza o anche soltanto tratti di personalita’ o caratteriali hanno impedito alla famiglia di proteggere il benessere psico-fisico dei suoi membri.
La radice del problema , in simili nuclei familiari, viene negata e colui o colei che osa pretendere di dire il vero, viene isolato o ridicolizzato. Finche’ anche lui o lei imparano a negare la realta’, divenendo cosi’ estranei a se stessi ed incapaci di capire cosa sia buono ed adatto a loro, in primis il partner.
La Dipendenza Affettiva è insidiosa e progressiva, se non si interviene puo’ portare anche alla morte.
Il Recupero:
Si puo’ intervenire con un Percorso di Recupero in cui:
· Affrontare i propri limiti e difetti
· Guarire le ferite dell’infanzia
· Aumentare l’Autostima
· CAMBIARE
· Spiritualita’
· Bambino Interiore
· Creativita’
· Volontariato
Siamo noi che dobbiamo cambiare, non il mondo attorno a noi.
Siamo noi che finalmente dobbiamo divenire responsabili di noi stessi e delle nostre vite.
E’ auspicabile un ‘elevazione intellettuale e spirituale da cui conseguira’ anche la guarigione fisica.
Elisabetta Vatielli 19 settembre 2020
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